venerdì 20 novembre 2009

DIFENDIAMO L’ACQUA, bene prirmario non infinito, dalle privatizzazioni del governo Berlusconi - Lega


L’acqua è stata messa dal governo Berlusconi sullo stesso piano di qualunque categoria mercantile. Affermando e sostenendo l’idea che qualcuno, con la scusa delle “privatizzazioni necessarie”, possa trarre profitto speculando su un bene essenziale si aprono scenari iniqui per i cittadini-consumatori.
Preoccupato che anche i suoi parlamentari si facessero carico di un sentimento diffuso in tutto il Paese, riassumibile in “Giù le mani dall’acqua, bene comune”, il governo di centrodestra Pdl-Lega ha imposto il voto di fiducia.

La nuova legge apre così ai privati un monopolio naturale che consentirà loro ampi profitti perché ottenuti senza alcun rischio di impresa in assenza di qualsivoglia concorrenza. Nella nostra provincia di Milano, ottima acqua arriva nei rubinetti dei cittadini al costo più conveniente d’Europa, il consumatore paga solo un euro per mille litri, a Berlino paga quattro volte tanto.

E’ pur vero che gli impianti resteranno in mano pubblica, ma è altrettanto vero e inquietante che il servizio di potabilizzazione, distribuzione e depurazione sarà su basi esclusivamente commerciali e qualunque appropriazione da parte dei privati sarà sicura lievitazione del suo costo. E’ inoltre plausibile pensare che, in una logica di privatizzazione dei servizi di erogazione gestita da aziende private, perfettamente immerse nella logica di mercato, i consumatori saranno spinti a consumare più acqua, bene insostituibile e non infinito.

Le nostre aziende pubbliche milanesi e lombarde sono organizzate secondo logica di impresa e le tariffe fanno fronte alle esigenze operative e agli investimenti, ma da anni non gravano sulla fiscalità generale. Il prezzo dell’acqua potrebbe subire lievi ritocchi per far fronte ai futuri e necessari investimenti decisi dai pubblici gestori, ma non sarebbe mai gravato da ingiusti profitti.
Oggi le aziende pubbliche che realizzano utili li consegnano ai loro azionisti, i Comuni.

La nostra politica per l’acqua pubblica è stata battuta in Parlamento ma è maggioritaria nel Paese. Per questo motivo, per difendere l’acqua, un bene primario, non infinito e non privatizzabile, il Partito Democratico darà vita, assieme alle associazioni ambientaliste e dei consumatori ad una raccolta di firme per una iniziativa referendaria che cancelli una legge iniqua che consente, attraverso i privati, di mettere le mani nelle tasche degli italiani.

EZIO CASATI, segretario provinciale PD Milano

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